NOTTE DI FUOCO

Un violento incendio partito dal vallone dei “Russi” tra Verzino e Savelli, ha distrutto centinaia di ettari di macchia mediterranea, senza che l’uomo potesse minimamente ostacolarne l’avanzata, perché ieri – intorno alle 15 -un caldo infernare e un leggero venticello, ne hanno alimentato il propagarsi fino ad arrivare sotto le case di Savelli e Castelsialno. Le fiamme hanno distrutto, infatti,   casolari rurali, stalle  e ovili, causando la morte di asini, pecore e capre sotto gli occhi atterriti dei proprietari. A Savelli, il sindaco Francesco Spina, ha disposto la evacuazione del Rione Case Popolari, “perché le fiamme erano alte 50 metri” racconta il primo cittadino, che ha chiesto lo stato di calamità naturale, mentre il sindaco di Castelsilano, Pietro Brisinda, si è preoccupato di far mettere in salvo una famiglia di contadini che non aveva nessuna intenzione di abbandonare il podere con gli animali che aveva allevato durante l’anno. Oltre alle diverse squadre dei vigili del fuoco giunti da tutta la provincia di Crotone, le squadre dell’Afor, del Corpo forestale dello Stato  e i carabinieri delle stazioni di Verzino, Savelli e Caccuri sono state impegnate fino a notte tarda. La Protezione civile ha impegnato tre Canadair che si sono levati in volo da Lamezia, facendo la spola tra i laghi Ampollino, Arvo e Cecita e il fronte del fuoco che non ha cessato di ardere anche durante la notte. Stamattina (mercoledì 8 agosto) un Canadeir è tornato sul posto, per continuare a buttare acque sui focolari di ingendio rimasti accesi. Molta apprensione anche a San Giovanni in Fiore dove, in contemporanea, un incendio si è sviluppato nella zona dell’Olivaro lambendo le numerose abitazioni e i capannoni di una fabbrica di mobili. Sul posto si sono portati le squadre dell’Afor che hanno utilizzato l’autobotte del Comune per spegnere le fiamme che diversamente avrebbero potuto estendersi alle vicine pinete del Germano e delle Cuturelle. Una notte di fuoco, insomma, che ha tenuto sotto pressione le popolazioni interessate, ma anche gli addetti ai servizi antincendio che hanno lavorato con difficoltà a causa, – appunto – del caldo e del vento. Dire dell’utilità dei Vigili del Fuoco, in un paese come San Giovanni in Fiore preso di mira ogni estate dagli incendi dei boschi, è come parlare dell’utilità della pennicellina per un ammalato. Ma i politici, come al solito, sono in tutt’altre facende affacendati.

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