L’economia di San Giovanni in Fiore non è debole. Lo dimostrano i dati pubblicati nel numero di marzo de Il nuovo Corriere della Sila, in un articolo a firma di Mario Orsini, da cui si evince che il grosso centro silano dispone di una rete di attività economiche divise per categorie merceologiche di tutto rispetto, non facilmente riscontrabile in paesi con la stessa intensità abitativa.
Alcuni esempi. A San Giovanni in Fiore funzionano cinque banche e due uffici postali. Ma vi sono anche 40 ristoranti, 70 bar, 27 macellerie, 48 generi alimentari, 10 oreficerie, 10 punti vendita di prodotti telematici, 62 negozi di abbigliamento, 19 saloni auto, 39 tra acconciatori ed estetiste.
Insomma, un paese abbastanza vivace in grado di dare risposte alla richieste di una clientela esigente. In contrapposizione a tanto sviluppo c’è però l’altra faccia della medaglia. Il villaggio Fantino, un tempo fiorente agglomerato di case, con una popolazione superiore alle trecento unità, è stato completamente abbandonato . “Sono rimasti solo in nove – scrive Saverio Basile che dedica un’intera pagina del giornale con struggenti immagini fotografiche a questo antico villaggio silano – e tre di questi abitanti sono prossimi a trasferirsi nel comune capoluogo”.
Queste ed altre notizie si possono leggere nel numero di marzo del “Giornale dei Sangiovannesi” che dà anche molto spazio agli emigrati eccellenti, che si sono affermati in America e Canada.
L’Economia non è debole
mar 4th, 11
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