NUOVE SCOPERTE DI ALFREDO PRISCO

Presentato ad un pubblico interessato nella sala del Cinema teatro Italia, l’ultimo lavoro di Alfredo Prisco: “Nuove scoperte sulle figure, sulle parole e sulle pietre di Gioacchino da Fiore” (Edizioni Pubblisfera, euro 20). Da sempre interessato a tutto ciò che riguarda l’abate calabrese, questo attento e scrupoloso ricercatore, a distanza di un anno dalla pubblicazione di “Dialoghi Florensi” in cui ha esposto alcune risultanze dei suoi studi sul pensiero e l’opera del monaco silano, consegnandoli alla forma letteraria del dialogo, nella quale ha trovato posto una ricostruzione, a tratti anche romanzata, dell’itinerario che Gioacchino seguì per arrivare definitivamente in Sila, dove fondo il Protocenobio a Fiore Vetere, ci presenta ora nuove ed affascinanti scoperte. L’autore ha voluto in tal modo, cercare di lanciare, per così dire, un ponte tra il mondo accademico e il lettore comune, che ritiene purtroppo, ancora confinati in astruserie teologico-filosofiche il pensiero e le opere dell’abate silano, veramente rivoluzionari, invece, per il suo tempo. In “Nuove scoperte sulle figure, sulle parole e sulle pietre di Gioacchino da Fiore“, infatti, Alfredo Prisco, ha voluto dare un taglio diverso al suo lavoro, pur inserito nella forma letteraria del dialogo. Ne è venuto fuori un’opera prettamente di natura scientifica, nel senso che  ha cercato ed indicato precisi riscontri alla sua convinzione che l’abate nelle figure, nelle pietre e nelle parole, ci abbia lasciato, specialmente attraverso il lavoro dei suoi successori, una precisa impronta numerologica, quasi un’ossessione del numero – rivelatore di metafisiche dimensioni – esaltata anche dalla presenza, meglio, dall’onnipresenza della proporzione aurea, così ben visibile e riscontrabile non solo nelle residue strutture del Protocenobio che gli scavi archeologici in località Fiore Vetere ci hanno restituito, non solo nell’abbazia costruita da Matteo, ma anche, in modo particolare, nelle figure del codice 255 A di Oxford e del Corsiniano 797, manoscritti molto precoci, che sembrano avere conservato intatta, quindi, l’originaria impostazione gioachimita. A presentare quest’ultimo lavoro del prof. Alfredo Prisco, sono intervenuti l’assessore alla cultura del comune silano, Giovanni Iaquinta e il presidente del Centro internazionale di studi gioachimiti, Riccardo Succurro. Alla manifestazione era presente l’autore.